Indice dei contenuti
- 1 Prestito a tasso zero: cos'è?
- 2 Prestiti a tasso zero, quali?
- 3 Come (e a chi) chiedere un prestito a tasso zero
- 4 Chi può ottenere un prestito a tasso zero?
- 5 Pro e contro
- 6 Finanziamenti a tasso zero per start up e Pmi
- 7 Agevolazioni e guida alla domanda
Il massimo per chi chiede un prestito è ottenere un finanziamento a tasso zero.
Ma esiste davvero o è pura utopia?
Ma partiamo dall’abc per capire meglio di cosa stiamo parlando.
Prestito a tasso zero: cos’è?
Com’è facilmente intuibile, il prestito a tasso zero è una particolare forma di finanziamento che consente al titolare l’acquisto di beni o servizi pagabili a rate per il solo importo di spesa ‘nudo e crudo, senza l’aggiunta di interessi.
Da ciò si evince che gli indicatori sintetici della quota interessi, ossia il Tan (Tasso annuo nominale) e il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) in un finanziamento di questo tipo sono pari a zero.
Tuttalpiù il Taeg può includere solo alcune spese accessorie.
Prestiti a tasso zero, quali?
Come anticipato, i prestiti a tasso zero sono molto diffusi sul mercato della vendita al dettaglio di beni e servizi.
In particolar modo, proliferano nel settore automobilistico, in quanto proposti dalle concessionarie nella vendita di automobili nuove.
Così facendo, il cliente si trova in possesso di un bene che, se acquistato in un’unica soluzione, può risultare costoso, se invece comprato a rate i costi vengono comodamente ammortizzati dalle scadenze del piano di rimborso stabilito di comune accordo fra le parti nel contratto di prestito.
Come (e a chi) chiedere un prestito a tasso zero
Per invogliare e ‘irretire’ nuovi potenziali clienti banche e finanziarie propongono a volontà prestiti, anche veloci, di credito al consumo che si caratterizzano per il vantaggio (?) di essere a tasso zero.
Ma data la finalità di questi particolari finanziamenti sono soprattutto i rivenditori, convenzionati con istituti di credito o compagnie finanziarie, a sfruttare questa risorsa che si rivela altamente proficua nel commercializzare i propri prodotti.
Considerata la natura ‘cotta e mangiata’ del prodotto finanziario in oggetto, il prestito a tasso zero finanzia generalmente investimenti di importo contenuto.
Molto spesso parliamo, infatti, di piccoli prestiti veloci di poche migliaia di euro, pressoché immediati, del cui esito si ha conoscenza pressoché in tempo reale, già nel negozio o nello store dove si è appena effettuato l’acquisto.
E’ lo stesso rivenditore a formalizzare l’iter della richiesta, inserendo i dati nel terminale e invitando il cliente a compilare la domanda di prestito finalizzato all’acquisto sulla base degli estremi forniti dal medesimo.
Bastano pochi minuti per conoscere il verdetto della finanziaria o banca convenzionata con l’esercizio commerciale.
In caso di accettazione il cliente si porta subito a casa ciò che ha appena acquistato, con reciproca soddisfazione sua, del venditore e dell’istituto di credito.
Chi può ottenere un prestito a tasso zero?
Assodata la facilità nell’ottenere un prestito a tasso zero per acquisti di beni e servizi, non bisogna però illudersi di poterlo avere in modo scontato e automatico.
Servono, come per qualsiasi altro prestito, seppure in misura minore e più fluida, alcuni requisiti di base.
Chi non lavora con un contratto a tempo indeterminato se dipendente o non ha modo di presentare un fatturato convincente se autonomo, potrebbe aver bisogno anche in questo caso di un garante.
Se, poi, il check creditizio del richiedente risulta ‘macchiato’ di insolvenze o, peggio, di protesti pregressi o in corso, la domanda di prestito potrebbe essere rispedita al mittente con un categorico rifiuto.
Pro e contro
Non è tutto oro quel che luccica e anche in materia di prestiti a tasso zero c’è da stare attenti.
A prima vista, infatti, potrebbe sembrare più che vantaggioso ottenere questo tipo di prestiti, ma bisogna considerare anche alcuni rischi che potrebbero sfuggire a un potenziale interessato che si fermasse a una valutazione superficiale e poco attenta.
Il più grosso è che qualche rivenditore disonesto gonfi il costo del prodotto, spacciandolo per l’affare del secolo, con la conseguenza che chi compra andrebbe a pagare più del dovuto un bene di valore oggettivamente inferiore.
Occhio anche al Taeg.
Se infatti il Tan, che rappresenta il tasso di interesse al netto delle spese accessorie risulta pari a zero, non potrebbe essere altrettanto per il Taeg, che anche nei prestiti a tasso zero può segnare dei valori percentuali indicativi di costi aggiuntivi.
Con questa soluzione si paga a scadenze rateali un’auto, un elettrodomestico, un pc o quello che si vuole sapendo che, a conti fatti, non vanno corrisposti gli interessi, ma tuttalpiù solo qualche onere accessorio che va a confluire nella percentuale del Taeg.
Finanziamenti a tasso zero per start up e Pmi
Un’altra tipologia, ben più corposa, di finanziamenti a tasso zero interessa le start up, soprattutto se fondate da giovani e donne, e le piccole e medie imprese (Pmi) in generale.
Il fondo in oggetto finanzia a tasso zero i progetti di aspiranti imprenditori in procinto di mettersi in proprio, piccole e medie imprese ed anche liberi professionisti in crisi di liquidità fino a 500.000 euro rimborsabili in 10 anni.
Agevolazioni e guida alla domanda
I vantaggi del fondo per le Pmi, oltre a fnanziare a tasso zero lo fa con condizioni più vantaggiose dei normali prestiti.
La stessa durata del prestito prevede un periodo di pre-ammortamento fino a due anni con l’obiettivo di dare ossigeno alle imprese nascenti o già in essere.
Per fare domanda di finanziamento l’impresa deve registrarsi in via telematica sulla piattaforma di Invitalia nella sezione gestionale delle misure Dgiai.